Quali profonde implicazioni nella narrazione e nel gioco teatrale?
Un libro, un racconto, una favola o uno spettacolo teatrale costituiscono lenti di ingrandimento attraverso le quali leggere e interpretare la brulicante varietà del mondo.
“Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere”, Michel Foucault
Fino ai 6 anni di età si presume che il bambino e la bambina non sappiano leggere, dunque la narrazione iconica assume una maggiore importanza per loro tra le pagine di un libro, poiché sono in grado di decodificarla in modo autonomo.
Quando scegliamo un libro insieme alla nostra bambina o al nostro bambino, è importante bilanciare diversi fattori: la nostra attenta e consapevole valutazione dei contenuti letterari ovviamente in primis, ma anche quanto è in grado di catturare interesse e attenzione in loro per l’argomento, per lo stile delle illustrazioni, per la scelta del tipo di carta, di copertina, di caratteri e di colori.
In un albo illustrato di qualità le immagini non sono solo la copia fedele di quanto è narrato, sarebbe didascalico e di poco interesse, piuttosto le immagini aiutano ad andare oltre il testo e a leggerlo in profondità. In alcuni casi, possiamo notare come i due linguaggi, quello delle immagini e quello del testo scritto, si facciano da “contrappunto” offrendo due punti di vista differenti della medesima storia.
Leggendo insieme, stimoliamo lo sviluppo cognitivo e lo sviluppo delle abilità linguistiche: le storie incuriosiscono, solleticano la fantasia e la memoria, il vocabolario si arricchisce di nuovi vocaboli anche inusuali. I bambini e le bambine nell’ascolto di un racconto, che sia di una albo illustrato o di uno spettacolo teatrale, sperimentano il sostare in silenzio, la concentrazione, allungano i tempi di attenzione, le parole suggeriscono immagini alla mente e le immagini invitano all’osservazione.

Nelle nostre giornate con la balotta e con la compagnia del bosco, capita spesso di riflettere insieme ai bambini e alle bambine sullo sviluppo della storia di un racconto, sul comportamento di un personaggio o su una immagine osservata; questo dialogo che porta al confronto e alla condivisione di opinioni, sensazioni, idee e interpretazioni, a volte spontaneo e a volte stimolato dalle educatrici, è un importante sostegno allo sviluppo di capacità logiche, riflessive ed astrattive.
Lo stesso può avvenire a casa, in famiglia: la lettura condivisa con la mamma, il papà, i fratelli e le sorelle è importante anche per la costruzione di un patrimonio di cultura familiare fondato su una profonda conoscenza reciproca, che non solo trasmette, ma nel contempo rielabora e produce valori, significati, ruoli, norme e riferimenti per l’educazione emozionale continua di tutti, adulti e bambini.
La competenza del lettore adulto inoltre è in grado di modulare la lettura per facilitare l’interiorizzazione delle norme sintattiche e grammaticali, dell’intonazione, delle pause e del ritmo del discorso, tutti elementi che possono portare ad una migliore competenza ortografica e una comunicazione orale e scritta più articolata e complessa negli anni della scuola primaria.
L’albo illustrato a differenza di quanto si pensa comunemente non è un libro solo per bambini, se è davvero di qualità è dotato di molteplici livelli di lettura e la sua fruizione non si discosta da quella di un’opera d’arte che è anch’essa, se vogliamo, una pratica di “lettura”: l’originalità, l’armonia delle forme, la scelta dei colori, la pluralità degli stili, le sensazioni che trasmette.
Ci troviamo in un ambito privilegiato, che rispondendo a desideri emotivi sia dell’età adulta che dell’infanzia, costituisce un luogo di incontro, in cui l’interazione è produttiva di nuova realtà e nuove culture.
Nel nostro lavoro quotidiano con bambine e bambini gli albi illustrati, i racconti orali, ma anche silent book e immagini d’arte diventano fonte di ispirazione per concentrarsi sul corpo, la voce, il tono espressivo: un pretesto per lavorare sugli elementi di base del teatro che invitano ancora di più l’acquisizione di competenze emotive e relazionali. Nel lasciarsi andare e trasformarsi in animali, personaggi, oggetti, ogni bambina e ogni bambino diventano protagonisti e autori del proprio racconto biografico.
Entrare in un personaggio, sperimentare un ruolo comporta o consente un lavoro emotivo intenso, ci si può mettere alla prova mantenendosi al sicuro, protetti dal contenitore fantastico. Nella cornice di un gioco spontaneo (simbolico) o di una rappresentazione (teatrale) allenano la capacità di leggere la realtà e i comportamenti, apprendono a gestire lo spazio, il controllo di parti del corpo, acquisiscono consapevolezza della propria energia.
“Fare teatro” in questo caso non è la preparazione di una recita per un pubblico preciso, ma significa aprirsi ad un’esperienza giocosa, di ricerca emotiva e sperimentazione di ruoli, significa lasciare ai bambini e alle bambine il ruolo di esploratori di sé stessi, fare emergere ognuno nella propria individualità, creatività e spontaneità.
Allora nel loro gioco, noi adulti educatori, abbiamo l’onore di “leggere” gioie e dolori, angosce e paure, felicità e spensieratezze, bisogni e desideri. Attraverso le storie da improvvisare, ripetere, riprodurre, imitare, inventare, rielaborare, possiamo aprire quella finestra sull’universo dei loro sentimenti e dei loro pensieri, di quelli che attraversano la loro mente e il loro cuore, inteso come sfera affettiva e spirituale.
Maria Passaniti
Riferimenti bibliografici:
"Il mondo incantato", Bettelheim, B., Feltrinelli, 1976.
"Grammatica della fantasia", Rodari, G., Einaudi, 1973.
"Fantasia", Munari, B., Laterza, 1981.
"How Picturebooks Work", Nikolajeva, M. & Scott, C., Routledge, 2001.
"Learning How to Mean: Explorations in the Development of Language", Halliday, M.A.K., Elsevier, 1975.
"What Young Children Give to Their Learning, Making Education Work to Sustain a Community and Its Culture", Trevarthen, C., European Early Childhood Education Research Journal, 2011.
"Il gioco teatrale: Percorsi espressivi per educare alla creatività", Dentale, H., Franco Angeli, 2019.
"Libri nella giungla: Orientarsi nell'editoria per l'infanzia", Grilli, G., Donzelli Editore, 2012.
"Letteratura per l’infanzia: Teorie, storie, percorsi", Lazzarini, E., Carocci, 2020
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